martedì 22 maggio 2007

ATLETA E PREPARAZIONE MENTALE

Un programma di allenamento che abbia la pretesa di essere per gli atleti di alto livello deve necessariamente includere la preparazione mentale che deve essere inserita come elemento costante nella metodologia di allenamento con obbiettivi di media e lunga scadenza. Sostengo che nel Pentathlon dopo il periodo d'oro iniziato con le performances di Masala e Massullo e terminato con quelle di Bomprezzi e Toraldo, questo tipo di preparazione è stata accantonata e praticamente dimenticata, causa l'inesperienza a l'impreparazione che ha caratterizzato molti dei tecnici della nuova generazione subentrata a quello staff di livello che il maestro dello Sport Mauro Tirinnanzi organizzò ed amministrò con grande competenza in quei meravigliosi anni di successi. Dal sito di www.psicologiasportiva.it riporto questo articolo importante e significativo per sottolineare quello che nella nazionale di P.M. non si è mai fatto e cioé imboccare e percorrere la strada di una metodologia di allenamento che ha come obbiettivo e fine ultimo la vera crescita dell'atleta di alto livello: l'autonomia.

“…Uno degli obiettivi più nobili della preparazione mentale è rendere l'atleta autonomo. Per arrivare a questo obiettivo, però, sono necessari dei buoni maestri e anni di allenamenti fisici e mentali. Il contributo che, in questo processo di maturazione dell'atleta, può dare l'allenamento mentale, fondamentalmente, è di conoscenza e consapevolezza delle risorse di cui l'uomo è stato dotato, ma che non sempre utilizza a pieno. Infatti, pensare positivo, avere degli obiettivi, ascoltare il proprio corpo, sapersi concentrare, imparare a rilassarsi, utilizzare l'immaginazione, impostare un dialogo positivo con se stessi, ripetere a mente il gesto atletico perfetto, non sono altro che degli strumenti per "tirar fuori" da ogni individuo le energie più profonde che ciascuno possiede. Quel di più che fa la differenza. Un atleta che, per anni, ha utilizzato queste tecniche avrà acquisito le capacità per gestire al meglio tutto il periodo della preparazione di un evento importante, le fasi di attivazione immediatamente precedenti la gara, la gara stessa ed il dopo gara, in maniera completa e matura.
Il miglior augurio, infatti, che si possa fare ad un atleta è di sperimentare, il più a lungo possibile, la gioia ed il piacere di "guidare" il proprio corpo attraverso il pieno utilizzo delle sue attività mentali. Le vittorie che, inevitabilmente, vivrà faranno da lieto contorno a quello che sarà l'equilibrio di un atleta perfetto.”

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